lunedì 25 maggio 2015

Escursione alle Cesane: Dal Casino della Cesana a Palazzo del Piano

Ennesima camminata alla scoperta delle Cesane, per conoscere nel profondo questi placidi colli, la strana foresta che li ricopre, l'incantevole campagna che li circonda.
In questa occasione ho voluto esplorare il versante nord-occidentale delle Cesane, nello specifico la parte ricadente nel territorio comunale di Urbino. I luoghi scelti per la camminata sono, purtroppo o per fortuna, fuori da ogni circuito escursionistico, scarsamente battuti da trekkers e bikers. Posti che ho sempre ammirato da lontano, scrutato attentamente con lo sguardo ma mai attraversato se non usando la fantasia. Era giunto il momento di rimediare...

L'escursione ha inizio lungo la strada provinciale che attraversa la parte alta delle Cesane, nei pressi dei ruderi conosciuti come Casino della Cesana. Dal Casino si prosegue su un sentiero non segnalato il quale dopo aver raggiunto una radura isolata, antistante un appostamento di caccia, finisce nella tortuosa strada che scende al villaggio di Palazzo del Piano. Tra le Cesane e quest'ultimo borgo si frappone un modesto colle ma con forma e nome suggestivo: Il Sasso. Scavalco il rilievo e mi dirigo a Palazzo del Piano, una volta raggiunta la chiesetta, il cuore del villaggio, decido di tornare indietro. Nel ritorno faccio una piccola deviazione risalendo Il Sasso dal fianco di nord-ovest anziché prendere la via dell'andata che passa a nord-est. Una volta in cima alla collina mi riaggancio al tragitto originario e me ne ritorno al Casino della Cesana.

Per comprendere meglio l'itinerario vi invito a guardare anche la MAPPA.

Oltre alle parole scritte e alle mappe geografiche un'escursione, a mio parere, è illustrata nel modo migliore se viene accompagnata dalle immagini.

Primi passi di questa camminata, poco oltre la strada provinciale delle Cesane. Il Casino della Cesana troneggia in mezzo ad una radura costellata di fiori, sono meravigliato dal numero e dalle varietà di orchidee che si trovano in questo posto. Non avrei mai creduto. Durante il mio tragitto all'interno della foresta scoverò così tanti fiori che ho deciso di creare un post dedicato esclusivamente a loro (I gioielli delle Cesane).
Il tempo non è certo il massimo, si alternano velature più o meno intense a sprazzi di sole. Questo cielo strano mi regala però scorci molto suggestivi.
Il sentiero dietro al Casino inizia a scendere in direzione nord.
Il tipico bosco delle Cesane, in altro i rimboschimenti con aghifoglie, in prevalenza pino nero, in basso e nelle valli macchie di latifoglie.
La radura antistante ad un appostamento fisso di caccia.
Il percorso si inabissa tra gli alberi. L'aria diventa piacevolmente fresca mentre cammino riparato dalle piante.
Raggiungo la strada che conduce a Palazzo del Piano. Su questa tortuosa via è possibile godere di bellissime visuali sulla foresta.
Quasi uscito dalle Cesane ecco apparire il colle detto Il Sasso.
Case Caroni, l'ultimo residuo di campagna in mezzo alla rinata foresta.
Il Sasso, ricoperto da vastissimi prati, cinto da fitte ed impervie macchie di bosco.
Papavero in un campo di erba medica.
Mi giro un po attorno e alla mia destra trovo il pastificio dell'Alce Nero; queste sono le campagne dove Gino Girolomoni ha dato vita al famoso marchio biologico.
La strada che mi sono lasciato alle spalle.
Ultimo sguardo al Sasso prima di salirci sopra.
Giunto ad un trivio ai piedi del colle imbocco il sentiero di mezzo, l'unico in salita.
Perso in mezzo ai prati do un'occhiata verso le Cesane.
Qui il colore dominante è il verde, l'erba è l'unico elemento che spadroneggia.
Annaspo, mi sembra quasi di annegare in questo mare verde, come un naufrago raggiungo una quercia solitaria per riprendere fiato.
Dall'albero osservo la prateria, purtroppo Il Sasso è attraversato da una linea dell'elettricità che sfregia la sua bellezza ed integrità ambientale. Devo però dire di essere rimasto colpito da questo scorcio, i tre pali della luce posti proprio sull'altura mi hanno ricordato le tre croci sul Golgota.
Vista sulle campagne a nord del Sasso.
Uno sguardo al pendio appena disceso.
Ritorno sulla strada principale che porta al villaggio di Palazzo del Piano.
Palazzo del Piano è formato da poche case, una vecchia scuola convertita in B&B, una chiesetta ed un cimitero. In prossimità del villaggio si trova una grande quercia, un patriarca già esistente ai tempi di Federico II Duca di Urbino. Presto o tardi troverò questo grande albero.
Ritorno indietro ma non riprendo il sentiero dell'andata, proseguo invece lungo la strada principale fino a raggiungere Casa Scascellato. Difronte all'edificio un ripido sentiero mi riporta in cima al Sasso.
Ed eccomi di nuovo sui prati.
Solo erba a perdita d'occhio.
Faccio un piccolo fuoripista e mi dirigo sulla cima del Sasso per ammirare il panorama.
La vista a nord è eccezionale: dal Monte Carpegna osservo i rilievi digradare verso l'Adriatico e culminare col Monte Titano.
Una quercia illuminata da un pallido sole.
Torno in vista delle Cesane, è giunto il momento di ritornarvi.
Mentre sto per rientrare nella foresta qualcosa attira la mia attenzione.
Si tratta di un bruco che ondeggia nel vento. Non ho idea del perchè era in quella posizione, si contorceva appeso ad un filo... forse stava creandosi un bozzo, chissà.
Quasi giunto a destinazione, uno sprazzo di sole rallegra gli ultimi passi di questa escursione.
E mi regala una stupenda cartolina.

giovedì 14 maggio 2015

Nido di vespe

Alcuni giorni fa, mentre ero alla ricerca di asparagi, scovo in mezzo a dei cespugli questo nido di vespe. Non ne avevo mai visto uno allo stato naturale. 
Solitamente quando le trovo intorno a casa cerco di eliminarle ma il fortuito incontro mi ha spinto a conoscere meglio questi insetti, capire le loro abitudini, scoprire la loro affascinante società... così cinicamente volta al prosieguo della specie.