domenica 19 aprile 2015

Giro dell'Alta Val Metauro - I° parte - Da Mercatello sul Metauro all'Oratorio della Colubraia

Premesse di un lungo viaggio a piedi

Il 2015 per quanto mi riguarda è un anno importante sotto molti aspetti: uno su tutti, quello di aver raggiunto la soglia dei trenta anni. Devo ammettere che entrare negli '"enta" mi ha fatto un certo effetto, non oso immaginare quando passerò negli "anta". Comunque, per celebrare al meglio questo fatidico traguardo ho pensato di fare una lunga escursione in solitaria. Un modo alternativo per festeggiare il proprio compleanno che certo non avrei dimenticato.
Già dalla fine dell'estate scorsa, un poco alla volta, mi sono adoperato per organizzare l'itinerario ideale per questa avventura. Dopo molteplici valutazioni e ripensamenti, la mia mente ha partorito un un'escursione sull'Alpe della Luna, della durata di due giorni, con pernottamento nel bivacco posto poco sotto la cima principale del sistema montuoso. A causa di vari imprevisti ed impegni gli unici giorni che ho ritenuto idonei per effettuare questo trekking sono stati Pasquetta ed il martedì seguente. 
Passano i giorni, le settimane e i mesi, la Pasqua si avvicina sempre più mentre io mi concentro nello studiare mappe e quant'altro. Anche la tensione sale: non ho mai affrontato una lunga escursione da solo in un periodo dell'anno ancora piuttosto freddo, questo mi spinge a cercare di preparare e prevedere ogni cosa nei minimi dettagli.
Finalmente arriva la Settimana santa e con essa la febbre per il meteo. Anche io quest'anno mi sono unito a quella moltitudine di persone che in modo maniacale scrutano bollettini meteo dalla mattina alla sera cercando di capire quale tempo ci sarà durante le festività pasquali. Come spesso accade in queste circostanze i bollettini meteorologici preannunciano con inusuale sicurezza tempo brutto e freddo invernale proprio nel weekend di Pasqua. Non potevo chiedere di meglio. 
La cosa mi inquieta. Il giro che avevo in mente prevedeva di raggiungere alla fine del primo giorno di cammino il Monte dei Frati, 1454m s.l.m.. L'alta probabilità di nevicate nel giorno di Pasqua mi ha obbligato a rinunciare all'impresa. Bisogna conoscere ed ammette i propri limiti ed io so benissimo di non essere attrezzato per escursioni sulla neve alta e a basse temperature.
Controlla e ricontrolla però ho notato che le previsioni per il lunedì dell'Angelo ed il martedì appresso non erano così negative. Sarebbero state giornate di tempo variabile con temperature sotto la media... insomma un'escursione a quote più basse sarebbe stata più che possibile.
A questo punto ho subito pensato ad un piano B ed è nato questo giro ad anello nell'Alta Valle del Metauro.

L'itinerario

L'escursione che ho ideato ha inizio a Mercatello sul Metauro (PU) da dove, percorrendo il sentiero 90, sarei salito fino sugl'alti colli a nord del paese. Continuando poi in direzione ovest, lungo il medesimo tracciato escursionistico, avrei raggiunto il Passo della Spugna. Al valico decido di abbandonare il sentiero 90 per affrontare una piccola incursione in territorio toscano con l'intento di mostrarvi un posto a me caro. Oltre confine, continuando in direzione ovest sul sentiero segnalato 5, avrei attraversato il Parco faunistico di Ranco Spinoso, la Serra di Battiroli, e una volta raggiunto Monte Bello, 1073m s.l.m., con una deviazione verso sud, l'Oratorio della Colubraia. L'edificio sacro è munito di un bivacco anche se ridotto un po male. Lo sceglierò comunque per riposare e passarvi la notte.
L'itinerario del giorno seguente dipendeva tutto dal mio stato fisico. Certo sarei sceso nella valle dell'Auro più a sud, successivamente raggiunto Borgo Pace (PU), dopodiché, salendo sui colli a sud del paese attraverso il sentiero 83 mi sarei congiunto con il tracciato numero 80 che conduce dritto dritto a Mercatello sul Metauro.

Per comprendere e capire al meglio l'itinerario vi invito a guardare la MAPPA.

Il primo giorno

Mattina di Pasquetta. Sveglia alle sei, faccio colazione, preparo il thermos del the, carico lo zaino in auto e parto alla volta di Mercatello sul Metauro.
Devo ammettere che per affrontare quest'uscita di due giorni al meglio ho un po sovraccaricato il mio sacco. Assieme a me mi sono portato: un cambio di vestiario intero, quattro litri d'acqua, quattro arance, una barretta di cioccolato fondente, salsicce secche, pecorino, pane, tre scatolette di tonno e una di sgombro, il già citato thermos del the, due torce a led, coltello, forcina, mappe, cellulare, ovviamente la fotocamera, uno stuoino ma soprattutto due sacchi a pelo... perchè due, semplice, nessuno era adatto a temperature invernali quindi per non patire il freddo li ho portati entrambi. Non parliamo poi del vestiario che avevo addosso, ero così ben imbottito che potevo far concorrenza all'omino michelin. Alla lista devo aggiunger anche due "batecchi" da nordic walking, regalo degli amici proprio per il mio compleanno.
Attrezzato di tutto punto raggiungo Mercatello, parcheggio l'auto, attraverso il centro storico e una volta fuori dalle mura cittadine inizio finalmente questa camminata attorno all'Alta Val Metauro.

Prima foto, dietro di me si trova il centro di Mercatello davanti, oltre il vecchio ponte sul Metauro, inizia il sentiero 90.
Il cielo è plumbeo, ogni tanto scende addirittura qualche fiocco di neve. I primi passi con lo zaino affardellato sono atroci, mi dico: ma dove ca...rola voglio andare con sto coso addosso. Durante questo primo pensiero scoraggiante mi volto per fotografare Mercatello sul Metauro e i bocosi colli che la circondano.
Spunta un po di sole e finalmente i miei occhi si rallegrano nel vedere il verde lucente dei campi, anche il peso dello zaino diventa meno insopportabile.
Guardando verso sud-est, riconosco tra le cime dei colli la Torre della Metola e dietro l'imponente sagoma del Monte Nerone ricoperto dalla neve.
Proseguendo il panorama si apre in direzione ovest e grazie al momentaneo diradarsi delle nuvole, scatto questa bellissima foto sull'Alpe della Luna.
Il sentiero 90 continua mano a mano a salire tra campi e macchie di bosco.
Nuovamente il cielo si richiude ma noto che un raggio di sole è andato ad illuminare proprio il paesello di Borgo Pace ai piedi dell'Alpe.
Quercia nei campi di Mercatello.
Sono arrivato in cima ai colli, ora il tracciato 90 scorrerà in cresta. Nel frattempo inizia a fiocchettare in modo insistente, guardo dietro di me il percorso fatto e prego il cielo che smetta di nevicare.
Le mie suppliche arrivano a destinazione, spunta di nuovo il sole e con esso anche qualche fiore primaverile.
Altra inquadratura da cartolina sull'Alpe della Luna completamente innevato.
A nord-est invece ecco fare la loro apparizione i Sassi di Simone Simoncello ed il Monte Carpegna.
Ancora Mercatello sul Metauro, questa volta baciato dal sole.
I punti più elevati del sentiero sono bordati di nevischio... ed io che pensavo di non vedere più la neve fino al prossimo inverno.
I punti più bassi invece sono completamente allagati. Qui ho avuto difficoltà a capire se si trattava del sentiero o di un laghetto.
Per fortuna alcune volte il tracciato si presentava comodo ed asciutto.
Spunto su di una radura ed il Monte Nerone è sempre li a vegliare su di me.
La stanchezza e la fame iniziano a farsi sentire ma ormai il Passao della Spugna è vicino.
Detto fatto. Urge una pausa e dopodiché inizierò l'incursione in territorio toscano.
Oltrepasso il valico in direzione nord, dopo un ponte entro in territorio toscano, nel comune di Sestino (AR). Progettando l'escursione ho voluto inserire questa deviazione per rivedere dopo alcuni anni e mostrare pure a voi che leggete un luogo a me caro...
Eccolo! vi dice niente? Avevo una gran voglia di ritornare in questa curva e guardare di nuovo tutto quello che gli sta attorno. Qualcuno potrà dire che è solo un tratto di strada per me rappresenta un modo alternativo di mettere il naso fuori casa.
Torno indietro di poche centinaia di metri per poi svoltare a destra nell'unica stradina presente dal Passo della Spugna a venire oltre. Entro nel Parco Faunistico di Ranco Spinoso, d'adesso inizio a seguire i segnali bianchi e rossi del sentiero 5 che da Sestino porta fin sull'Alpe della Luna.
Anche da questo angolo di Toscana il Monte Nerone è ben visibile.
Il parco non è fruibile al pubblico fino al 25 aprile ma lo si può attraversare grazie al sentiero 5. L'area è costituita da grandissimi recinti zeppi di ungulati, camminando ne ho visti parecchi, tutti molto sfuggenti, fino a quando in lontananza non trovo alcuni esemplari che si rilassano ai margini di una radura.
Dietro i recinti trovo la neve e impresse su di essa una miriade di impronte, purtroppo non le ho fotografate, avrei voluto mostrarvele perchè secondo me potevano essere di lupo. A pensarci bene il parco faunistico per dei lupi non è altro che una dispensa sotto chiave.
Poco oltre Ranco Spinoso si apre in tutta la sua bellezza il panorama verso nord-est: ai miei piedi i borghi e le campagne toscane sopra, sullo sfondo, i Sassi di Simone Simoncello e il Monte Carpegna divisi tra Marche e Romagna.
Continuo il mio cammino nella più completa solitudine, sento abbaiare, le case abitate sono lontane eppure sento abbaiare... la cosa mi inquieta. In questo "attimo paranoico" vedo, in cima ad una cresta boscosa, quello che con ogni probabilità è il punto finale della mia prima tappa: l'Oratorio della Colubraia.
Intanto per puro caso scovo Casa Serra di Battiroli, un bivacco sempre aperto nuovo di zecca. Nelle carte a mia disposizione l'edificio era considerato abbandonato.
Entro, l'interno è un'unica grande camerata, mentre cammino batuffoli di polvere ondeggiano attorno ai miei scarponi. L'edificio è stato ristrutturato da poco, si trovano brandine, tavoli, una stufa e persino un bagno.
Il bivacco è fantastico ma decido di continuare, ho il problema della legna, nell'edificio ho visto solo due ciocchi; la sera si preannuncia fredda e fuori a causa delle intense precipitazioni è tutto bagnato. Inoltre voglio raggiungere il luogo che mi ero prefissato alla partenza ed allontanarmi dalle numerose impronte che da Ranco Spinoso arrivano oltre la Serra di Battiroli.
La carrareccia che sto seguendo raggiunge una cresta, qui il tracciato 5 si biforca. Io imbocco il sentiero che conduce al Monte Maggiore, nell'Alpe e passa sulle cime che sovrastano l'Oratorio. Il panorama spazia di nuovo in direzione sud-est e nuovamente il Nerone la fa da padrone: è stato un punto costante di questa giornata.
Ormai ho raggiunto la cima del Monte Bello, mi trovo oltre i mille metri e l'ambiente è insolitamente invernale.
Continuo a camminare verso sud, devo aver lasciato anche il sentiero 5 anche se non me ne sono accorto, ormai l'Oratorio è vicino.
Finalmente torno a rivedere l'Alpe della Luna.
Le cime principali, il Monte Maggiore a sinistra ed il Monte dei Frati a destra... mentre scatto questa foto penso che se non avesse nevicato a Pasqua ora sarei lassù.
Dopo questa riflessione che mi ha fatto tornare un po l'amaro in bocca riprendo il cammino ed ecco apparire l'Oratorio della Colubraia. Finalmete! iniziavo ad essere un po stanchino.

Vedi anche
GIRO DELL'ALTA VAL METAURO - II° PARTE
GIRO DELL'ALTA VAL METAURO - III° PARTE

11 commenti:

  1. Complimenti bellissimi paesaggi esperienza molto bella...

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  2. Has visto lugares maravillosos y queda un buen recuerdo.
    Tus fotos me gustan tanto...
    Ahora conozco la región, gracias!

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    1. Grazie a te Remei, fanno molto piacere i tuoi apprezzamenti!
      A presto.

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  3. Non ti preoccupare dagli "enta" agli "anta" non cambia nulla. Devo dirti che qualche malinconia l'ho provata il giorno in cui "ho compiuto" 39 anni 11 mesi e 29 giorni che mi sembrava quasi un addio alla giovinezza...poi dal giorno dopo è passato tutto, anzi ti devo dire che il decennio successivo per me è stato molto meglio del precedente. L'importante è sempre aver voglia di seguire le nostre passioni, per quanto possibile. Ciao Barba, aspetto la seconda puntata di questo bellissimo giro!

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    1. Veramente la crisi l'ho avuta al compimento dei ventinove anni, ho iniziato a dire che ne avevo trenta così sono arrivati in modo quasi indolore. Comunque mi rincuori per il prossimo traguardo Fortis ; )
      Alla prossima.

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  4. Wow Barba, grazie! Alcuni commenti a caldo per te:
    1- La Metola in primo piano col Nerone sullo sfondo ha appena rimpiazzato un panorama appenninico come mia nuova foto del desktop. Non sembrerà tanto poetico, ma una piccola immagine sul computer aiuta a sognare.
    2- Poetico è programmare il proprio percorso in base ad una logica romantica, tanto importante quanto quella pragmatica. Solo tu conosci il valore di quella strada, e ritornarci, per salutarla, per rendergli omaggio, come in una sorta di pellegrinaggio, ha molto più valore, che so, di andare a salutare Santiago di Compostela.
    3- Quella foto mi è sempre sembrata una scelta azzeccatissima per un blog come il tuo, perché la stradina forma un chiaro punto di domanda. Ed alla fine è quello che ci andiamo a fare nei monti, oltre a nutrirci di bellezza: a cercare risposte, a farci altre domande.

    Aspetto con ansia la seconda parte, ma soprattutto il mese di luglio. Abbiamo un patto :)

    Stammi bene!
    Giova

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    1. Hola Giova.
      Quando ho visto la Metola e dietro il Nerone minaccioso, ho subito pensato a te ed alla nostra uscita a luglio... non me la dimentico, sta tranquillo!
      Su quel piccolo tratto di strada hai colto nel segno, è stato un piccolo pellegrinaggio.
      Saluti!

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  5. Viaggiare con le tue foto e le tue storie, è come viaggiare con te! Grazie per sempre condividere queste avventure tue, Barba. Un grande abbraccio!

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    1. Cara Patzy, far rivivere le sensazioni che provo è quello che cerco sempre trasmettere a chi legge i miei post. Sono contento quando ci riesco.
      Un carissimo abbraccio!

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  6. Bellissimi i tuoi itinerari.. prendo spunto x creare percorsi in MTB

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