domenica 27 luglio 2014

Escursione sul Monte Cardamagna

Quando decido di fare un'escursione sul Monte Nerone spesso e volentieri mi ritrovo a camminare nel suo versante occidentale. Devo ammettere di essere rimasto un po stregato da questo angolo di montagna, in particolar modo della valle del Rio Vitoschio. Una vera e propria valle incantata, vegliata da strapiombanti rocce, solcata da limpidi torrenti zampillanti di note musicali e protetta da una fitta vegetazione... insomma, un luogo dove sei costretto a lasciare un pezzettino della tua anima. 
Fino ad ora però, mi sono limitato ad esplorare solo parte del Rio Vitoschio e delle pendici del Monte Nerone ma mai il colle che chiude la valle a ponente: il Monte Cardamagna. Qualche settimana fa, dopo innumerevoli contemplazioni in lontananza, ho voluto vedere con i miei occhi e calpestare con i miei logori scarponi i possenti contrafforti, i ripidissimi prati, le acuminate creste e gli intricati boschi che fanno di questa modesta altura una piccola grande montagna.

Bellissimo pomeriggio d'estate, veramente raro quest'anno. Lascio l'auto in località Sassorotto, lungo la strada tra Piobbico ed Apecchio. Accanto agli edifici visibili nella foto ed una fonte d'acqua, imbocco una stradina di ghiaia che inizia ad addentrarsi tra la vegetazione. Nell'immagine, oltre agli edifici e al traliccio, è visibile sullo sfondo il Monte Nerone ed in primo piano il severo profilo settentrionale del Monte Cardamagna.
Invece di risalire lungo il torrente come fa la maggioranza degli escursionisti che viene a camminare da queste parti, prendo il viottolo che passa dietro le case e inizio ad attraversare i boschi in parte ripuliti dalle seghe.
Fuori dalla macchia mi volto ad ammirare il panorama che migliora di passo in passo.
Oltre le praterie e qualche sparuto alberello fa capolino il Monte Nerone. Le innumerevoli tonalità di verde, alcune così lucenti da sembrare irreali, unite al cielo limpido, sono uno spettacolo estremamente appagante per gli occhi.
Ca Rossara appena restaurata e i prati circostanti, in prossimità di questa si trova anche un piccolo stagno.
La segnaletica è quasi inesistente ma non è difficile individuare il sentiero che attraversa il fianco orientale del Cardamagna e cavalca uno ad uno, da nord a sud, i poderosi contrafforti che scivolano ripidi verso il Rio Vitoschio.
Visuale quasi d'insieme del fianco occidentale del Monte Nerone.
Il sentiero entra ed esce continuamente da ombrose macchie di bosco, ogni volta sono circondato da bellissimi fiori, in questo caso la fanno da padrone le ginestre.
Inizio a vedere le creste che spuntano dalla lunga dorsale del Cardamagna.
Tra prati e freschi cerri che riempiono l'aria della loro essenza.
Sullo sfondo, il punto di congiunzione tra Nerone e Cardamagna che chiude la parte alta della valle.
Sopra uno sperone roccioso l'ennesimo prato.
E finalmente trovo il fiore che da il nome alla montagna: il cardo!
Sono quasi arrivato all'estremità meridionale del Cardamagna.
Raggiungo un vecchio cartello di legno riverso a terra e alzando gli occhi trovo questo sentiero che sale lungo il fianco della montagna.
Il Nerone visto da sud-ovest.
Camminando in direzione della cima.
Stavolta osservo la montagna dall'alto al basso.
Sempre più vicino alle bellissime creste mentre i raggi del sole con la loro inclinazione iniziano a tingere d'oro gli steli d'erba.
Prossimo alla cima mi avvicino ad una sella naturale che mi permette di raggiungere il versante occidentale del Cardamagna.
Vista a nord, in fondo alla valle è possibile vedere la cittadina di Piobbico e il Monte Montiego che la sovrasta.
Raggiunta la sella non resisto e mi lancio in cima alla cresta.
Camminare su questi spuntoni di roccia è sempre entusiasmante.
La cima del Cardamagna, 962m s.l.m., decido di osservarla solo da lontano, preferisco imboccare la via del ritorno.
Il panorama sul fianco ovest.
L'antico feudo della Carda, boschi, villaggi e campi appartenuti alla nobile famiglia degli Ubaldini che da qui estese il suo potere sulla vicina Apecchio.
Il panorama verso nord, sullo sfondo l'inconfondibile sagoma del Monte Carpegna e del Sasso Simone.
Una veloce discesa mi conduce fino a questa fonte. Qui, occorre fare attenzione e scendere ancora un po prima di immergersi nel fitto del bosco, è molto facile sbagliare traccia, il sottoscritto ne sa qualcosa...
La giovane foresta che circonda le pendici del Cardamagna è fittissima, a volte cupa, da quasi la sensazione di essere un labirinto inestricabile ma con un poco di attenzione si ritorna in prossimità del punto di partenza, sulla strada tra Sassorotto e Ca Rossara.
L'intera escursione dura circa tre ore e quarantacinque minuti.

Per chi fosse desideroso di avventurarsi alla scoperta del Monte Cardamagna, vi segnalo il seguente post: Dalle porte del Vitoschio al Cardamagna del blog Escursionismo a 360°.

Guarda il percorso sulla mappa.