lunedì 21 aprile 2014

Cesane: Il sentiero 138 ed il villaggio di San Bartolomeo di Gaifa

La primavera è ormai giunta da tempo e anche l'ora legale è stata ripristinata, non ho più alibi... è giunto il momento di fare qualche bella sgambata nella natura.
Per la prima escursione di questa stagione, ho deciso di tornare sui dolci e familiari colli delle Cesane, ad esplorare quegl'angoli di foresta e di campagna che ancora mi sono sconosciuti. L'itinerario di questa passeggiata è quindi ricaduto sul versante suo-occidentale di queste colline, dove il bosco si fonde con gli antichi villaggi rurali in un unico ambiente che pare sospeso ed immutabile nel tempo.

Una tiepida domenica piena di sole raggiungo il borgo di San Lazzaro, lungo la statale Flaminia, nel comune di Fossombrone e lascio l'auto in prossimità di un casello ferroviario in disuso. In questo punto, indicato sulla carta escursionistica come Ponte Rotto, le Cesane toccano la strada e la stringono tra se ed il Fiume Metauro, sembrano quasi vogliano dare un segno della loro presenza a chi distrattamente percorre la via.
Difronte al vecchio casello si trova un cartello bianco riverso a terra, è l'inizio del percorso segnalato numero 138 che tra carrarecce e sentieri conduce fino alla parte alta della foresta. Cammino lungo tutto il tracciato del 138 fino a raggiungere un ampio prato sulla parte alta della foresta poi, svoltando a sinistra, mi ritrovo davanti ai ruderi di Cesana Rossi, un vecchio caseggiato rurale che da il nome alla zona. Dietro le rovine, un dritto sentiero non segnalato scende a valle, lo imbocco con l'intento di raggiungere la strada che porta al villaggio rurale di San Bartolomeo di Gaifa. Ovviamente, non essendoci segnali, ho avuto difficoltà a trovare il sentiero che mi ero prefissato di fare ma scendendo rapidamente verso il fosso sottostante sono riuscito a portarmi sulla strada in maniera piuttosto comoda. Giunto alla carrareccia giro a sinistra e dopo qualche passo arrivo all'agglomerato di I Mazzoli, vecchi ruderi e una sola casa ancora abitata, un luogo molto suggestivo. Proseguendo lungo la via, il paesaggio che si apre alla vista è veramente incantevole e guardandomi attorno finisco nel minuscolo borgo di San Bartolomeo di Gaifa, sormontato da un colle sul quale sorge l'omonima chiesa. Cammino fino al tempio e visito le vie di questo placido villaggio rurale dopodiché, percorrendo una traversa dopo l'altra, mi ritrovo nuovamente sul sentiero 138 che mi riconduce a valle. 

Alcune foto scattate in questa bella escursione tra bosco e campagna.

Appena partito, poco sopra la Via Flaminia; sotto è ben visibile la strada ed il Fiume Metauro reso gonfio dalla vicina diga di San Lazzaro, sullo sfondo i monti del Furlo.
I segnali mi portano sulla stradina che si arrampica per questo versante dei colli delle Cesane.
Il sentiero corrisponde in alcuni punti con il tracciato per mtb: fare molta attenzione a scalmanati su due ruote.
Uno dei tanti bikers incontrati lungo questa prima parte del tragitto.
Ho notato che in ogni escursione c'è una pianta o più facilmente un fiore, capace di mantenersi vivido nei ricordi del viandante meglio di qualsiasi altro suo simile... in questo caso è senz'altro la bellissima anemone stellata a farla da padrone.
Anche questo minuscolo insetto sembra apprezzare a modo i fiori.
Proseguendo lungo il sentiero 138 giungo ad un incrocio ed in prossimità di questo si trova Ca Bogo.
I monti del Furlo visti da Ca Bogo.
Le tracce proseguono accanto l'edificio e così inizia una lunga salita verso la parte alta della foresta delle Cesane.
Arrivato, noto fin da subito che questa zona del bosco non gode di grande salute.
Il grosso prato di Cesana Rossi, qui inizio a seguire i segni sul terreno che svoltano a sinistra.
Altro insetto frequentatore di anemoni.
I resti del caseggiato di Cesana Rossi.
Il tracciato che scende da dietro le rovine.
I pini finiscono e con essi anche il sentiero ben visibile.
Non trovando il percorso indicato sulla mappa, scendo sul crinale di destra fino a raggiungere un altro sentiero che passa accanto al letto asciutto di un fosso.
Ciclamini che ricoprono il fondovalle.
Ormai prossimo alla strada che mi condurrà a San Bartolomeo di Gaifa, scovo numerose varietà di fiori ma tra tutti spicca questa candida anemone.
Ed eccomi finalmente sulla carrareccia.
Località I Mazzoli con i suoi suggestivi ruderi.
Le rovine, circondate da prati verdeggianti, sono oggi abitate da questi bellissimi asinelli. Sembra quasi l'ambientazione per un quadro del '700, manca solo il pastorello mezzo nudo col ciufolo in bocca!
Veduta di I Mazzoli nel suo complesso.
I contrafforti occidentali dei colli delle Cesane.
San Bartolomeo di Gaifa e dietro l'immancabile sagoma del Furlo.
Cercando di far piano per non aizzare tutti i cani del villaggio raggiungo la chiesa, ovviamente sigillata.
Veduta sul'abitato di San Bartolomeo e la foresta delle Cesane che lo sovrasta.
Il promontorio sul quale poggia la chiesa veglia il suggestivo paesaggio circostante.
Un omaggio ai fiori dell'albero di Giuda, molto presente nella zona.
Raggiungo, attraverso le stradine che si dipanano da San Bartolomeo, l'incrocio di Ca Bogo. La sera è ormai vicina, le ombre dei colli si allungano sulle valli sottostanti ma con tutta tranquillità, senza alcuna fretta, mi incammino soddisfatto verso la strada di casa.

Guarda il percorso sulla mappa.

4 commenti:

  1. A casa mia, di solito faccio commenti su questi "tour" che fate voi "i camminatori italiani", come vi dico io, che vagate per questi cammini così attraenti, e arrivate poi a questi altri luoghi non meno sorprendenti! Certo, se io vivessi lì, sarebbe fare questo ... si vede che ho un anima italiana! Abbracci, Barba, mi é piaciuto questa visita!

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    1. A casa mia, cara Patzy, mi danno del matto per queste mie passeggiate : D
      Ma camminare in mezzo alla natura o a dei bei luoghi rigenera, purifica l'anima... almeno così la vedo io.
      A presto!

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  2. Alla faccia delle "passeggiate" :D
    Bello anche questo sentiero, complimenti :-)

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  3. Grazie mille cara Michi. Se mi piglia voglia di camminare ce ne vuole per stancarmi ; )

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