lunedì 21 ottobre 2013

Sulla cima del Monte Tenetra attraverso il sentiero 59

Transitando nei pressi di Cantiano non si può fare a meno di ammirare l'imponenza del Massiccio del Catria, vedere i due picchi principali sovrastare gli altri rilievi lanciandosi austeri verso il cielo è sempre uno spettacolo molto suggestivo. Personalmente però preferisco frequentare la parte meno conosciuta e per certi versi meno attraente del massiccio, quella settentrionale: una sorta di appendice del sistema montuoso che termina nella Gola del Burano e convenzionalmente conosciuta come Monte Tenetra. Il modesto rilievo (1240m s.l.m.), si affaccia proprio su Cantiano tramite una spettacolare valle a conca che sfocia nel pianoro sul quale sorge il borgo.
Intenzionato ad esplorare questo angolo del Monte Tenetra, controllo la mappa escursionistica e scovo un sentiero (segnalato con il numero 59) che attraversa l'intera valle, da Cantiano alla cima. Fin da principio, il percorso appare piuttosto impegnativo ma non mi perdo affatto d'animo, anzi aumenta in me il desiderio di affrontare la montagna e così un torrido pomeriggio di piena estate giungo ai piedi del Monte Tenetra, pronto a compiere questa piccola impresa...

Arrivo a Cantiano, il sentiero 59 inizia nei pressi del cimitero con una stradicciola che sulla carta ne costeggia le mura. Gira e rigira la stradina non esce fuori, dopo un po capisco che è stata inglobata dai lavori di ampliamento del camposanto. Venuto a capo dell'intoppo, imbocco la giusta via e inizio il cammino... la valle mi si staglia difronte. Il caldo sta per farmi sublimare il cervello mentre camminando costeggio un gioioso ruscello, sto quasi per tuffarmici dentro quando poco sotto l'ultima abitazione della valle vedo una sorgente, si tratta della Fonte Peschiera, le sue acque sono gelide e rigeneranti!
Fatta questa indispensabile sosta proseguo verso il Tenetra mentre sotto i piedi la stradina d'asfalto si trasforma in una carrareccia di ghiaia.
Ed in fine prima di affrontare impegnative salite si riduce a sentiero. La segnaletica da questo punto è stata rifatta recentemente anche se in prossimità della cima lascia a desiderare.
Mentre cammino do un'occhiata alle cime delle montagne che mi sovrastano e noto numerosi animali, ognuno in fila dietro l'altro ma non capisco il perchè.
Girandomi indietro, inizio a rivedere il borgo di Cantiano.
Impressionante ferita in mezzo al fitto bosco che ricopre il Monte Tenetra, è una delle valanghe che scendono dal versante occidentale della montagna; nel cosiddetto nevone del 2012 la slavina principale ha raggiunto quasi il fondo del crinale.
Il caldo è tanto e non si attenua durante l'estenuante salita fino a quando l'ascesa non si interrompe bruscamente, il sentiero inizia a correre trasversalmente lungo la conca formata dalla montagna in direzione nord-sud... un attimo di tregua finalmente! Proprio in questo momento vengo distratto dal bellissimo svolazzare di numerose farfalle.
Una rara radura in mezzo al bosco, a metà strada dalle vette.
La sempre più spettacolare vista sulla valle che scende fino Cantiano.
Continuo a camminare sul fianco della montagna ma senza mai salire e mi accorgo che la segnaletica è sparita, un po colpa mia per non aver visto la deviazione, un po colpa di un paio d'occhiali ritrovati lungo il sentiero...insomma ho sbagliato strada! Dalla boscaglia inizio a vedere i prati sommitali del Tenetra, è tempo di salire.
E sono salito... ho cercato il primo sentiero che andava verso l'alto e con enorme fatica sono uscito fuori dalla foresta in prossimità del Monte Alto, promontorio meridionale del Tenetra.
Prossimo alla vetta, capisco perchè salendo vedevo numerosi animali in fila sul ciglio della montagna... qui tira un vento fortissimo che da valle si arrampica fino alla cima, ricorda l'effetto di una canna fumaria, era l'unico refrigerio possibile per quelle povere bestie oppresse dall'arsura estiva.
La foto spazia a nord verso il Monte Petrano ed il Nerone. Sia sul monte Tenetra che sul Petrano si notano due grossi speroni rocciosi, quasi identici, solcati entrambi da imponenti burroni, sono rispettivamente il Monte Monfrante (934m s.l.m.) e La Roccaccia (1065m s.l.m.).
Scendo dai fianchi del Monte Alto per portarmi sulla cime del Tenetra e ritrovare il sentiero 59.
Sui pascoli riarsi dal sole.
Dei faggi spuntano dal fondo di un declivio riparato dal vento.
Il Monte Morcia (1223m s.l.m.) e sullo sfondo i monti del Furlo
Guardando dietro ecco apparire il Monte Alto (1321m s.l.m.) e dietro l'Acuto (1668m s.l.m.).
Quanti ricordi di vecchie camminate mi tornano alla mente rivedendo questa immagine.
Eccomi sopra la cima del Tenetra ad ammirare la valle sottostante fino Cantiano ed è la che devo tornare e anche piuttosto in fretta, il tramonto si sta avvicinando. Il vento in questo punto è fortissimo sembra quasi un muro d'aria, incute timore ma non appena superato il ciglio della montagna tutto si quieta ed inizio una rapida discesa a valle.
Di nuovo alla valanga, da qui raggiungere il fondovalle è un gioco da ragazzi.
Stanco e con le gambe provate ritorno a Cantiano prima che faccia scuro, giusto in tempo per godermi il rosseggiare del tramonto riflettersi su questa incantevole valle.

Guarda il percorso del sentiero 59 sulla mappa.

lunedì 7 ottobre 2013

Urbino 2019

Frequentemente mi capita di ascoltare frammenti di notiziari locali o di leggere i giornali della zona, da loro ho appreso, in maniera del tutto sommaria, la notizia che Urbino è candidata a diventare capitale europea della cultura; era necessario saperne qualcosa di più...

Dalla mia piccola ricerca è venuto fuori che la città feltresca è una delle candidate a diventare la capitale europea della cultura per l'Italia la quale assieme alla Bulgaria patrocinerà l'evento nel 2019. Questa manifestazione è un'opportunità unica per Urbino, capace di trasformarla in meglio ed accrescere in maniera esponenziale la sua notorietà internazionale. Ovviamente la concorrenza è numerosissima e molto agguerrita, ci sono: Aosta, Bergamo, Cagliari, Caserta, Città-diffusa Vallo di Diano e Cilento con la regione Campania e il Mezzogiorno d'Italia, Erice, Grosseto e la Maremma, L'Aquila, Lecce, Mantova, Matera, Palermo, Perugia con i luoghi di Francesco d'Assisi e dell'Umbria, Pisa, Ravenna, Reggio Calabria, Siena, Siracusa ed il sud-est, Taranto, Venezia con il nord-est, desiderose quanto la città ducale di vedersi assegnare la manifestazione.
Personalmente penso che la piccola Urbino abbia tutte le carte in regola per aggiudicarsi questo prestigioso evento, ai miei occhi potrebbe diventare la città ideale della cultura europea.
Staremo a vedere.

Per ogni città candidata esiste un sito ufficiale, appena effettuato l'accesso in quello urbinate, mi è venuto istintivo pubblicizzare la candidatura sul mio blog attraverso il bel logo appositamente creato ma purtroppo ho scoperto che bisogna compilare un modulo ecc, ecc... insomma le solite scartoffie e io odio le scartoffie! Difronte a questo impedimento burocratico,  ho preferito rendere omaggio a Urbino candidata capitale europea della cultura 2019 con questo post e la foto sottostante.

Una bella immagine del centro di Urbino visto dal colle antistante, punto ideale per poter ammirare nella loto interezza il Palazzo Ducale con i suoi torricini e l'imponente Duomo.

Tutte le informazioni su Urbino candidata capitale europea della cultura 2019 le troverete sul seguente link: http://www.urbino2019.eu/

Guarda dove si trova Urbino.