martedì 2 aprile 2013

Quell'angolo di Via Papiria

Le barche del vecchio porto di Fano sono da secoli tenute a galla dalle acque del fiume Metauro convogliate in un canale detto Vallato del Porto o Canale Albani. Il fossato fu costruito nei primi anni del XVIII° secolo in sostituzione di un precedente canale, è lungo circa 10 km e attraversa trasversalmente l'intera bassa valle del Metauro.
Dopo quasi quattro secoli, l'espandersi della città di Fano, l'industrializzazione e l'incuria, hanno reso le sponde del canale una sorta di fogna a cielo aperto ma esistono ancora due tratti del Vallato del Porto che mantengono un certo pregio, due fortunose eccezioni.
In città, c'è la vecchia Via Mazzini, oggi conosciuta come i Passeggi, un'isola verde che galleggia tra i marasmi del traffico, l'altro tratto del canale ancora di un certo pregio, si trova invece fuori Fano, nella parte iniziale del corso d'acqua. Contrariamente ai passeggi che francamente sono una sorta di aiuola urbana, questa zona del Canale Albani è un luogo naturale, un angolo di verdissima campagna. Raggiungere da Fano questa località è molto facile, basta percorrere per intero Via Papiria, un arteria stradale che costeggia quasi tutta la sponda destra del fossato e guarda caso ha inizio proprio difronte ai passeggi fanesi, nel punto della città conosciuto come Ponte Rosso. La strada ripercorre a ritroso il corso d'acqua, esce dal centro urbano per guadagnare temporaneamente gli spazi aperti della zona aeroportuale e poi piomba tra i capannoni della grande area industriale di Bellocchi ma oltre le cose cambiano... Via Papiria da strada a due corsie adatta al transito anche di grossi mezzi si restringe bruscamente e con discrezione prosegue lungo il canale. Oltrepassato l'ultimo capannone solitario, si accede a questo "giardino nascosto" racchiuso tra il fossato ed il Fiume Metauro e capace ancora di emozionare l'anima.

Lavorando a Fano spesse volte percorro Via Papiria fino a raggiungere il suo angolo verde per cercare un po di relax e alienarmi qualche minuto dalla monotonia quotidiana... qui sotto è visibile il risultato: sono alcune delle innumerevoli foto che ho scattato lungo il tratto iniziale del Canale Albani nel corso del tempo, giorno dopo giorno...

Questi primi scatti raccontano la primavera, quando la via viene sommersa dal verde della vegetazione circostante, assicuro che venendo dalla città e passando per la zona industriale, l'effetto è dirompente.

Via Papiria ormai regredita a stradina di ghiaia che corre lungo il primo tratto del Vallato del Porto. In alcuni punti la vegetazione forma delle magnifiche cupole avvolgono la strada.
 La sera sul campo che separa il canale dal fiume, sullo sfondo l'appennino.
I rami delle querce scendono a sfiorare il campo.
 Sul fianco sinistro del Canale Albani, lasciata Via Papiria, si trovano vasti terreni tornati agricoli dopo essere stati sfruttati dai cavatori di ghiaia.
Proprio da questi campi rinati è possibile ammirare dei tramonti bucolici.
 Subito alla destra del Fiume Metauto, in corrispondenza a questo tratto del Vallato del Porto si ergono le Ripe di Friano. Nella stagione primaverile, le scoscese pareti del colle si ricoprono con il giallo delle ginestre mentre in basso, lungo il fiume, domina il bianco profumo dei fiori d'acacia.
Oltre ai bellissimi ginestreti le Ripe di Friano sono arricchite da un lungo viale di cipressi.

L'estate trasforma la strada di ghiaia in una fabbrica di polvere e folli a velocità sostenuta impediscono persino di respirare, perciò evito di passare durante la stagione secca. In autunno invece preferisco andare alla ricerca dei succulenti funghi pioppini lungo il fiume. Quindi niente foto per queste stagioni! Si passa direttamente in inverno...

Il sopito corso del Canale Albani o Vallato del Porto nella stagione invernale.
Una gelida mattina di gennaio mentre il sole sta per far capolino da dietro le Ripe di Friano.
Sera gelida dopo una nevicata ai margini della boscaglia che circonda il Fiume Metauro.
Il corso del Metauro in inverno.
Vista da una radura che separa il canale dal fiume.
Mi avvicino al campo antistante al prato innevato e mi accorgo del formarsi di questa strana nebbiolina.
La bruma che avanza silenziosa sul bianco terreno.
Particolare scorcio del campo che arriva fino al colle di Montemaggiore al Metauro.
La bassa foschia crea un velo uniforme sull'intera area.
La nebbiolina vista dall'ultimo tratto della strada.

Guarda dove si trova questo angolo vere di Via Papiria.